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Miglio, un cereale da riscoprire

in collaborazione con Francesca Cattani, Biologa e Consulente Nutrizionale.



Miglio: NON contiene glutine, cereale molto digeribile, molto versatile, ricco di vitamine (A, B1 e PP con azione protettiva di pelle, capelli e unghie). Ricco di sali minerali (fosforo, ferro e soprattutto silicio), ha azione nutritiva, vitalizzante, equilibrante del sistema nervoso, purificante per stomaco, pancreas e milza, con azione diuretica. Contiene carboidrati, proteine ad alto valore biologico, acidi grassi polinsaturi ed è ricco di fibre che regolarizzano la funzionalità intestinale e aiutano a controllare il livello di zuccheri e colesterolo nel sangue.


Chi mi conosce, lo sa. Chi non mi conosce e mi legge, lo sta imparando: sono una sperimentatrice, vivo la mia passione per il cibo, e l'esperienza della materia che esso mi dona, come il modo di attraversare la vita a me più adatto, vicino.

Così mi capita di incontrare nuovi ingredienti anche perché, come ripeto spesso, il cambiamento è parte fondante della vita. Quindi, mi piace assaggiare alimenti nuovi e trovare sapori, scoprendo poi a ritroso le radici di quelle novità arricchendo le mie esperienze.


Il miglio è un cereale che mi è sempre stato simpatico, è preistorico ed è persino stato trovato nelle tombe risalenti al Neolitico, in Italia. Attraversa tutta l'epoca dei Romani, per raggiungere il culmine del successo nel Medioevo quando veniva usato spesso come sostituto per la carne nei giorni di magro prescritti dalla Chiesa.

Esiste sia sotto forma di farina sia in chicchi. Decorticato o integrale. E poi c'è il miglio bruno, un'altra varietà della famiglia ma con le stesse caratteristiche.

Una delle qualità più interessanti di questo cereale è che contiene acido silicico, un elemento che conferisce elasticità ai tessuti, tra cui ossa, cartilagini, denti, capelli, pelle, unghie, tessuto polmonare e arterioso, importante per contrastare l'arteriosclerosi. Favorisce inoltre l'assimilazione del fosforo, ad esempio in casi di problemi nervosi e astenie, ed è indicato per rachitismo, difficoltà di crescita e demineralizzazione.

Ha azione detossificante.

Altro dato interessante, è molto indicato in gravidanza perché utile nella formazione dei tessuti del feto, è appropriato per lo svezzamento dei bambini e per l'alimentazione degli anziani essendo un cereale molto digeribile e alcalinizzante (ossia contribuisce a mantenere un ph basico nel sangue).

Adatto per preparare le prime pappe e le prime minestrine con le classiche verdure (carota, patata, zucchina), rallenta così l'assunzione del glutine nella primissima fase di vita.

Per me è stata una bella scoperta, durante il corso di cucina naturale, come base per fare ripieni di torte salate e polpette veg, in particolare con olive taggiasche e cime di rapa, oltre che formaggio di capra semi stagionato.

Ho poi approfondito la conoscenza e l'uso attraverso la farina: spesso la utilizzo per fare chapati, biscotti e frolla senza glutine. Un ottimo connubio di gusto con il grano saraceno e il burro.

Una nota storica che mi lega al periodo milanese che sto vivendo, è l'uso di questa farina in tempi passati per la produzione del pan mejno, dolce tradizionale da forno aromatizzato con sambuco, che deve il nome a suddetto cereale: il 23 Aprile si vedeva protagonista delle offerte dei lattai alla popolazione, omaggio che celebrava il loro protettore San Giorgio.






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